Minturno - già Traetto (abitanti oltre 19.000, alt. m. 141, distante da Gaeta km 20  e dal suo capoluogo principale di Latina km 89), giace alle falde meridionali di un ampio colle lambito a levante dall’Ausente e dal fiume Garigliano.

Fu in antico città del Latium Adiectum, ma ancor prima città degli Ausoni. Il suo nome ricorre primamente durante la gran Guerra Latina ( 340-338 a.C. ) quando offrì rifugio alle forze latine. Nel 296 a. C. vi fu stabilita una colonia marittima romana.

.Durante la seconda guerra Punica fu una delle colonie che cercarono di esimersi dall’obbligo di fornire soldati all’esercito romano. Fu città florida e popolosa. Nell’88 a.C. ospitò Caio Mario in fuga, viene citata da M.T. Cicerone che vi si trovò di passaggio per recarsi ad Arpino sua patria. Sotto gli imperatori Augusto e Caligola ricevette nuovi coloni.
Tuttavia l’adiacente pantano dava luogo ad aria insalubre sì da farla rilevare ad Ovidio Nasone chiamandola Minturnae graves. Comunque la sua floridezza rimane attestata dalle numerose iscrizioni rinvenute e dalla presenza delle rovine del grandioso acquedotto ancora visibile e dalla vasta mole del “Musileum”.

Danneggiato e spopolato dopo le invasioni longobarde, si ricostruì con il nome di Traetto, sulla vicina collina,  conservando gli abitanti superstiti la qualifica di “eredes Minturnarum”. La prima denominazione fu ripresa solo nel 1879. Nel periodo rinascimentale fu ducato col feudale dominio delle famiglie Caetani, Colonna, Gonzaga e Carafa, l’una all’altra succedutesi.

(Note a cura di Giuseppe Coreno)